Scatta con calma | feat. Nikon Z f

Immagina di avere la macchina fotografica in mano, guardare la modella di fronte a te, pensare alla posa da farle fare, guardare il posizionamento della luce, controllare che il vestito sia corretto, verificare che il trucco sia preciso, assicurarsi che lo sfondo sia pulito e una persona alle spalle ti dice

“hai 5 minuti per scattare questo capo, poi altri 50 capi, 3 minuti ciascuno”.

Panico.

Velocità, rapidità, frenesia, errori.

Errori?

Eh sì, se lavori in un ambiente frenetico ci sta lavorare male. È naturale.

Nel video di oggi vi parlo dell’insegnamento più grande che ho imparato negli ultimi anni e che piano piano sto applicando.

Il titolo della lezione: “La calma”.


Ma prima di tutto, mi presento.

Ciao! Sono Ken, sono fotografo, videomaker e content creator. Parlo di fotografia, fotocamere e della vita da Partita IVA su YouTube e su InspoLetter, la mia newsletter.

Ora, cominciamo.


Perché è importante saper scattare con calma

Scattare con calma e criterio è uno dei trick paradossalmente più veloci per migliorare nello scatto. Il workload è più snello, perché scatti di meno e in maniera più ragionata, e l’editing in sé è a scopo migliorativo e non correttivo.

Questo è un blog che volevo scrivere da tanto tempo perché c’è stato un periodo in particolare dove le cose venivano fuori soltanto con un unico output: fatte male perché fatte di fretta.

Col passare dei mesi ho capito cosa comporta ciò e sì, il classico triangolo che ti dice che la qualità, velocità e soldi possono essere tutto tranne che un triangolo equilatero è un’affermazione più che vera.

Ora posso dire finalmente che tutti questi concetti sono entrati in testa a furia di sbagliare e l’esempio che vi sto per mostrare è la mia applicazione.

Ho scattato con Beatrice un sabato pomeriggio, ma questo shooting doveva essere tutt’altra cosa.

Avevo in mente di scattare con la luce del sole fortissima, volevo giocare con i contrasti proprio per sottolineare questo concetto di calma.

Però, a Milano a gennaio c’è stata più pioggia e nuvole che altro.

Allora, nessun problema, niente panico.

Ho chiesto a Beatrice di portare il vestito o l’accessorio più sgargiante che avesse e lei ha risposto presente 🙋‍♀️ con un Montgomery arancione acceso, ma non fluo.

Il resto, è andato così:

Sono molto soddisfatto di come è andato lo shooting perché nonostante l’imprevisto sole, con tutta la calma del mondo si è riusciti a organizzarsi per trovare sempre un gioco di contrasto, questa volta cromatico.
Altre volte, invece, soprattutto nell’ultima parte, ho puntato di più sulla monocromia.

In uno shooting normalmente partono minimo tra le 300 e le 400 foto mentre in questo caso, dato che non c’era bisogno di scattare a raffica a caso e c’era invece il tempo per controllare scatto per scatto, sono stato poco sotto i 200 scatti e ottenuto varie foto che ritengo delle absolute bangers.

Però, vogliamo parlare della camera che ho avuto in mano?

La mia esperienza con Nikon Z f e il 40mm f/2

Il partner di questo blog è RCE, il mercato fotografico d’usato garantito più grande in Italia e per questo li ringrazio.

Ho pensato di abbinare questa tematica a questa camera, non perché volessi trovare una scusa alla lentezza di questa camera, perché lenta non è.
Anzi, è sempre super reattiva, veloce, zero problemi.

Però è una di quelle macchine che sicuramente ti portano a rallentare, guardando dall’alto abbiamo tre ghiere, da sinistra a destra: ISO, shutter speed e compensazione. Poi abbiamo il selettore tra manuale, automatico, program eccetera molto particolare, dato che per guidare il selettore abbiamo lo switch apposito a 90° di distanza.

Tasto di scatto, carino, e tasto di registrazione, abbiamo uno schermino piccolissimo che ci indica l’apertura del diaframma.

Molto vintage vibes, molto analogico.

A sinistra abbiamo tutto il lato di connettività: USB-C, doppio jack microfono e cuffie e una micro-HDMI. Per essere una macchina da usare per divertimento, ci sta assolutamente.

Parliamo di un sensore Full-frame da 24 megapixel, file molto snelli e facilmente lavorabili, quindi il corpo macchina ha comunque le sue dimensioni: larga poco meno di 15 centimetri, alta 10 e spessa 5.

Pesa 710 grammi, pesantino e in tutto questo: com’è il grip?

Allora, sicuramente è migliorabile. Però aspettate.

In queste settimane in cui l’ho provata, l’esperienza è andata sempre meglio. Nonostante la macchina sin dal primo tocco avesse quella qualità premium, solida e robusta (e pesante) non è che fossi sicurissimo di poterla tenere sempre in mano. Anzi, l’impressione che mi potesse scivolare c’era eccome.

Però, per abitudine, quest’impressione è calata.

L’esperienza di scatto, invece, è più che buona: ottima. Si fa prendere tutto il tempo del mondo per osservare la scena, notare tutti i possibili dettagli fuori posto e poi si scatta.

Sia come design, sia come feeling, è una macchina da tenere con due mani. Ma non per questo la devo buttare dal podio delle camere che più ho preferito. Anzi.

Mi sono divertito perché mi ha permesso di stare totalmente all’interno del flow (e del mirino circolare).

Davanti alla camera abbiamo un tasto funzione, dietro invece pochi tasti e un bel touchscreen: reattivo e fluido. E ho scoperto che in playback puoi scorrere molto velocemente tra le foto, bellissimo.

Per quanto riguarda la mia avventura nei menù Nikon, devo dire che dopo queste settimane di utilizzo lo sto capendo di più ma non ancora al massimo. Ad esempio, ho dovuto usare la magia di YouTube per capire come si impostasse la griglia dei terzi.

L’autofocus, invece, è perfetto.

Conclusioni

Per concludere con l’esperienza, ho chiesto a RCE di inviarmi il 40mm f/2 perché è uno dei pochi obiettivi compatti e leggeri. Onestamente faccio fatica a pensare di usare una macchina del genere, con un 24-70. Nonostante le performance lo permettano a pieno, sia a livello funzionale sia di design, non lo trovo tanto compatibile.

Di nuovo, è una macchina fotografica da usare con due mani e se una delle due è occupata costantemente a tenere il grip della camera o l’obiettivo, allora è naturale che l’esperienza non sarà fantastica.

Nikon ha bisogno di più ottiche per la Zf se gli vuole dare tanta linfa vitale. Ad oggi costa all’incirca 2000 euro: per essere la macchina di tutti i giorni potrebbe essere un po’ troppo pesante e larga, ma stiamo comunque parlando di un full-frame con tutte le capacità tecnologiche di ultima generazione.

Ringrazio nuovamente RCE per avermi mandato in prova questa camera perché le volte che l’ho usato in queste settimane mi sono divertito molto e ringrazio voi per aver letto il blog fino a qui.

Qui trovate il link a InspoLetter, la mia newsletter e vi ricordo di iscrivervi al canale YouTube se non l’avete ancora fatto.

Qui, invece, trovate il lavoro fatto con Beatrice

E con questo è tutto, noi ci sentiamo ad un prossimo blog ma nel frattempo, divertitevi ✌️

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